Il Cantamaggio, assieme alla Pasquella, la Passió’ e lo Scacciamarzo, è uno dei più noti canti rituali di questua della tradizione della Marca centrale.
Questi canti propiziatori vengono eseguiti sin da tempi immemori da musici e cantori popolari, casa per casa, seguendo un cerimoniale ben preciso e nelle date importanti del calendario della vita della comunità.
Vita che una volta era prettamente agricola ed era scandita dal calendario liturgico e dalle stagioni, in un mescolarsi di usanze e simbologie di matrice cristiana e di tradizioni molto più arcaiche.
Ma cos’è il Cantamaggio?
Innanzitutto col Cantamaggio i cantori celebrano l’avvento della primavera, il risveglio della natura, il ciclo della vita che riprende, portando auguri di benessere per la comunità ed i singoli per la stagione agricola che inizia.
Inoltre la tradizione del Cantamaggio (e dei canti rituali di questua in genere) tiene viva la cultura dell’ospitalità.
Questo dell’accoglienza è un ricordo ancestrale di quando, nei tempi antichi, prima ancora dei Santi e prima ancora del Cristo, erano gli dei a bussare alle porte delle case travestiti da uomini: riservare loro un buon trattamento poteva far scendere sulla casa il favore del cielo, qualcosa di irrinunciabile nel mondo aspro e faticoso di una volta.
Nel contempo era un modo per tramandare un insegnamento di umanità e fraternità, senza il quale -i vecchi lo sapevano- il mondo sarebbe certo ben peggiore.
Il cerimoniale del Cantamaggio prevede che i cantori arrivino presso la casa e chiedano con cerimoniale cortesia il permesso di poter suonare (permesso che veniva negato solamente nelle case col lutto, dove comunque veniva offerto qualche dono).
Fuori di casa si riunisce la famiglia e, mentre tutti ascoltano il canto e l’organetto, è la vergara (la moglie de lu vergà’) che di solito si preoccupa di prendere doni da dare ai suonatori (tradizionalmente uova, vino, cibo o dolci, ma spesso in epoche recenti anche in denaro).
Se l’atmosfera è propizia, è d’uso anche fare qualche stornellata di saltarello.
Quindi, nello spirito della nostra buona e antica tradizione, domenica 12 maggio 2013 diversi gruppi provenienti da tutte le Marche andranno per le case del territorio del Comune di Petriolo di Macerata portando il loro Cantamaggio (ogni zona, non dimentichiamolo, aveva il suo).
La giornata inizierà alle ore 9.00 con il raduno in piazza dei gruppi che poi per tutta la mattinata porteranno il buon augurio coi loro canti e la loro gioia in tutte le case per le contrade e le vie del Paese.
Alle ore 15.00 poi siete tutti invitati alla Casa della Confraternita del Santissimo Sacramento in Contrada Campolargo, vicino la cantina della Murola (questa è la mappa), dove fino a sera si terrà una esibizione di tutti i gruppi, che scaturirà in una festa spontanea e comunitaria al modo di una volta, sull’ara della casa, al suono del saltarello e degli stornelli della tradizione e in compagnia di fava, pecorino, porchetta e vino.
L’evento è presentato dalla Pro Loco di Petriolo MC in collaborazione con il gruppo di autentici portatori della tradizione popolare maceratese Pitrió’ mmia, con il patrocinio del Comune di Petriolo.